Secondo solo al Trattato di Washington, il Concetto Strategico costituisce la base dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico. Il Concetto Strategico è un documento chiave per l’Alleanza. Il suo scopo è fissare i valori e gli obiettivi della NATO guidando l’adattamento strategico, delineando il futuro sviluppo politico e militare degli alleati. Proprio per questo aspetto viene rivisto e aggiornato regolarmente in media ogni 10 anni. Attualmente è ancora in vigore il Concetto Strategico del 2010, i cui punti, ancora attuali, costituiscono la base con cui delineare il nuovo progetto di Alleanza.
“Preservare un forte e solido legame transatlantico è una condizione imprescindibile per la sicurezza nell’area euro-atlantica e, al contempo, una componente essenziale per un multilateralismo efficace, a tutela della pace e della stabilità internazionale, in linea con il Preambolo e gli Articoli 1 e 2 del Trattato di Washington. Un buon Concetto Strategico deve essere in grado di tracciare la strada che i singoli Paesi devono intraprendere per prevedere il futuro ed essere il più possibile adattabile alla mutevolezza dei tempi”.
Road to MADRID
Grazie alle decisioni prese al Vertice di Bruxelles del 2021, Il Segretario Generale Stoltenberg ha avviato una fase di consultazioni sia interne che esterne.
Sono in corso consultazioni interne con gli alleati sull’evoluzione strategica, dell’approccio e delle priorità della NATO e sono stati organizzati 4 incontri nelle capitali alleate per riunire i vertici dell’Alleanza insieme a funzionari ed esperti.
Importante è anche il ruolo della società civile che insieme ad organizzazioni internazionali, comunità di esperti e organizzazioni giovanili avranno un ruolo importante nel determinare la nuova rotta che l’Alleanza si impegna a percorrere.
NATO 2030
L’iniziativa NATO 2030 mira a garantire che l’Alleanza rimanga pronta oggi per affrontare le sfide di domani.
Il processo, infatti, si è posto l’obiettivo di fornire raccomandazioni in 3 aree ben definite che sono:
1) Rafforzare l’unità, la solidarietà e la coesione degli Alleati, anche per cementare la centralità del legame transatlantico;
2) Aumentare la consultazione politica e il coordinamento tra gli alleati nella NATO;
3) Rafforzare il ruolo politico della NATO e gli strumenti pertinenti per affrontare le minacce attuali e future e le sfide alla sicurezza dell’Alleanza provenienti da tutte le direzioni strategiche.
Sulla base dell’analisi del nuovo ambiente strategico e della pluralità delle minacce che l’Alleanza deve affrontare, il rapporto “Nato 2030” formula 138 Raccomandazioni suddivise secondo le priorità strategiche individuate.
Cosa sta facendo la
NATO PA?
L’Assemblea parlamentare della Nato ha partecipato anch’essa al processo NATO 2030 attraverso un questionario rivolto alle delegazioni dei Paesi membri.
Le osservazioni e i suggerimenti delle delegazioni nazionali sono confluite nella Dichiarazione 460 adottata nella 66° Sessione dell’Assemblea parlamentare (18-23 novembre 2020)
La Dichiarazione n. 460 “Nato 2030: un’alleanza più unita e più forte sulla scena internazionale” riafferma l’indivisibilità della sicurezza dell’Europa e del Nord America e la centralità del legame transatlantico per la politica estera e di sicurezza dei paesi alleati. L’Assemblea ha rilevato che il mutamento dell’ambiente di sicurezza rende necessario aggiornare il Concetto strategico dell’Alleanza per fronteggiare, a 360 gradi, minacce e sfide in continua evoluzione.
In merito alla Russia, l’invito è a mantenere una forte politica di deterrenza e dialogo, non rinunciando tuttavia ad affermarne le responsabilità per le inaccettabili violazioni del diritto internazionale commesse. Sulla Cina, la Nato dovrebbe valutare tanto le opportunità quanto le sfide poste dalle sue ambizioni e azioni globali, ed esaminare anche la possibilità di un dialogo più stretto.
Meccanismi di consultazione e riunioni più regolari potranno aumentare la coesione politica dell’Alleanza. L’Assemblea parlamentare esorta i governi alleati a sostenere l’unità transatlantica incrementandogli sforzi per accrescere le capacità militari e raggiungere gli obiettivi di spesa per la difesa; soprattutto a riscoprire e promuovere i valori fondanti che furono posti alla base della stessa Alleanza: la democrazia, la libertà individuale e lo stato di diritto.
E’ in questa ultima prospettiva che si inserisce la proposta del Presidente dell’Assemblea parlamentare della Nato, Gerald E.Connolly (Usa), di istituire all’interno della Nato un “Centro per la resilienza democratica”, finalizzato a difendere i sistemi democratici da attacchi esterni di varia natura. Questa proposta, nata e approvata nell’Assemblea parlamentare, è stata poi recepita nel Rapporto del Gruppo di esperti.
E con l’appena conclusa 67° sessione annuale di Lisbona l’Assemblea parlamentare della NATO ha affrontato una tre giorni in cui i rappresentanti dei parlamenti dei Paesi Alleati si sono confrontati con l’obiettivo di gettare delle solide basi su quella che sarà la revisione del Concetto strategico al fine di permettere agli Alleati di essere pronti per le sfide presenti e future.
Le sette risoluzioni adottate dall’Assemblea a Lisbona, contengono raccomandazioni politiche per gli alleati che hanno a cuore il nuovo concetto strategico.
Sotto questo profilo si è dato ulteriore risalto alle questioni più urgenti per la sicurezza e la prosperità dell’Alleanza, tra cui le lezioni da apprendere dal ritiro dall’Afghanistan, il burden sharing, il controllo degli armamenti ed i rapporti sfidanti con la Russia.
Parlamentarizzare IL DIBATTITO
Per far si che ciò che è stato fatto non rimanga lettera morta, ritengo assolutamente necessario parlamentarizza il dibattito attorno al nuovo Concetto Strategico.
Proprio in questa direzione è andato lo sforzo della nostra Delegazione già nella 64° sessione annuale dell’Assemblea tenutasi ad Halifax del 2018, dove è stata discussa e approvata la Risoluzione n. 451 volta a “Rafforzare il contributo della Nato per affrontare le sfide provenienti da Sud”. Data l’importanza dei temi trattati ho voluto fortemente che gli atti approvati dall’Assemblea parlamentare della Nato iniziassero ad essere discussi anche all’interno delle nostre commissioni competenti. Ciò è avvenuto la prima volta il 15 maggio 2019, dove la discussione sulla risoluzione n. 451 si è conclusa in commissione Difesa ed Esteri della Camera dei Deputati, con l’ulteriore approvazione a prima firma del sottoscritto di un’altra risoluzione, più specifica in merito agli interessi strategici del nostro paese. Stesso processo è stato adottato anche per la Risoluzione n. 449 su «Potenzialità e sfide in un settore spaziale in mutamento».
Parlamentarizzare il dibattito sarà fondamentale per assumere un ruolo propositivo innanzi il contesto internazionale con una visione strategica in grado di garantire la sicurezza dell’Alleanza per i prossimi anni a venire. Inoltre è un dato di fatto che questi temi, nonostante abbiano una enorme rilevanza, non entrano quasi mai nel dibattito parlamentare e nei salotti televisivi. Potrebbe essere l’occasione per ricordare all’Italia che c’è vita politica anche oltre i propri confini ed è sempre più importante per la politica interna del Paese.
Il nuovo Concetto strategico, infatti, dovrà essere in grado di rispondere a sfide sempre più complesse, incluse quelle globali, in settori quali resilienza, impatto sulla sicurezza del cambiamento climatico, nuove tecnologie, cyber, ibrido e implicazioni della crescente influenza della Cina. Il contributo italiano in questo processo vuole portare con certezza una rinnovata attenzione all’area mediterranea, sempre più crocevia geopolitico fondamentale che vede ormai la presenza consolidata di player globali non tradizionalmente interessati a quest’area del mondo. Allo stesso tempo l’Italia supporterà una concezione moderna e multidimensionale della sicurezza, che veda un’attenzione seria e concreta rispetto a temi come la resilienza, le sfide tecnologiche e soprattutto climatiche.
Dobbiamo farci trovare pronti e protagonisti sia nella stesura del nuovo concetto strategico che caratterizzerà la nuova pelle dell’Alleanza.